Con la realtà virtuale si possono realizzare progetti straordinari praticamente in ogni campo. Qui trovate una selezione: i 5 migliori progetti di realtà virtuale in settori diversi.
TT Tecnosistemi con VR 360 permette di utilizzare la realtà virtuale per la progettazione di uno spazio espositivo in fiere ed eventi. Ciò significa avere uno strumento di promozione dalle potenzialità enormi, che aiuta l’azienda ad aumentare i contatti e raccontare il brand in modo originale, nonché ridurre i costi relativi alla spedizione di articoli, macchinari e impianti da esporre. Con la VR è infatti possibile mostrare i prodotti in un ambiente virtuale nel quale ci si può muovere, in cui si può interagire con le macchine, sezionarle, ispezionarle, testarne il funzionamento e dimostrarne le caratteristiche, più che dal vero!
Oltre ai benefici per il marketing e la comunicazione, i punti di forza della realtà virtuale immersiva si applicano anche alla manutenzione e alla formazione, dove le distanze si annullano e gli utenti interagiscono e collaborano fra loro con oggetti e ambientazioni reali, abbattendo drasticamente i costi per le trasferte e i tempi di intervento.
La Realtà Virtuale consente di condividere per scopi professionali un unico ambiente digitale, in altissima definizione, che rende possibile a designer, ingegneri, architetti e non solo di lavorare sullo stesso progetto in contemporanea. Tutto questo interagendo in tempo reale con i modelli 3D, i macchinari (robot compresi) e anche con gli altri membri del team, ovunque nel mondo. A credere nelle potenzialità di una piattaforma in VR di questo tipo è Nvidia, che ha annunciato Holodeck, il “laboratorio del futuro” in realtà virtuale. Disponibile in versione beta per un numero selezionato di designer e sviluppatori, Holodeck rende possibile creare prototipi digitali a grandezza reale, modificarli e lavorarli in ogni componente, anche quando si tratta di progetti estremamente complessi come ad esempio un’automobile. Infatti nel video di lancio di Holodeck, il team di designer (che fisicamente si trovano in luoghi diversi) è al lavoro su un modello in grandezza naturale di un’auto sportiva.
A Parigi c’è una grande struttura sospesa, posta al centro di una costruzione simile a un satellite, realizzata appositamente per proporre esperienze immersive e in realtà virtuale. Si chiama mk2 e propone una selezione di diverse possibilità, dai videogiochi alle simulazioni, dai documentari alle esperienze di volo virtuale. Ogni singolo dettaglio è stato pensato, disegnato e prodotto con delle stampanti 3D. È un luogo in cui chiunque può prenotare la sua sessione in realtà virtuale (sono i benvenuti anche i bambini da 6 anni in su!). I gruppi numerosi possono prenotare eventi privati, e le aziende possono approfittare dello spazio per fare formazione o team building.
Una delle prime applicazioni in realtà virtuale per il grande pubblico è quella proposta dalla Tate Gallery di Londra in occasione dell’ultima mostra dedicata ad Amedeo Modigliani, che si è conclusa lo scorso 2 aprile. Si chiamava “The Ochre Atelier” ed era un'esperienza in grado di catapultarci all'interno dello studio parigino dell’artista. L'esperienza digitale è stata infatti il risultato di un lungo percorso di studi e analisi, utili a reperire un'ampia base documentale, indispensabile per dare agli sviluppatori le informazioni essenziali per realizzare un prodotto credibile dal punto di vista scientifico, oltre che in grado di generare coinvolgimento presso un pubblico generalista, spesso tutt'altro che evangelizzato dal punto di vista della realtà virtuale. La ricerca è durata ben cinque mesi ed è consistita nel passare al setaccio l'edificio dell’atelier, gli interni e gli oggetti che componevano l'ambiente in cui Modigliani ha realizzato i suoi capolavori. Questo per garantire una “vera” immersione, dare la sensazione di trovarsi accanto all'artista, mostrando moltissimi dettagli, a cominciare dal lighting dell'ambiente, risultato di un'attenta analisi delle finestre che caratterizzavano le aperture dello studio. A completare il tutto, particolari apparentemente superflui, ma decisivi nel rendere completo il racconto di un'esperienza immersiva, come le scatole di sardine e i pacchetti di sigarette.
National Geographic ha creato un’esperienza coinvolgente per lanciare la nuova, “One Strange Rock: Pianeta Terra”, una serie video condotta da Will Smith, un viaggio epico dedicato al Pianeta Terra. Per la “prima”, ha voluto creare un’esperienza di realtà virtuale particolare, senza i “soliti” visori. Ha collaborato con McCann e Tomorrow Lab per costruire qualcosa di completamente nuovo: gli Space Projection Helmets. Si tratta di caschi simili a quelli degli astronauti. All’interno, però, hanno tutte le attrezzature necessarie per un’esperienza cinematografica personale. I caschi sono in qualche modo come dei mini cinema Omnimax, ognuno dotato di un piccolo proiettore laser da 720p abbinato a un obiettivo fisheye che insieme proiettano un’immagine adeguatamente proporzionale sulla visiera curva.
In questa sezione puoi approfondire le opportunità offerte della realtà virtuale immersiva in ambito business.