Se i dati saranno il vero petrolio per la società del futuro, quelli sanitari meritano un’attenzione particolare come la Cartella clinica elettronica.
Ormai da qualche anno in Italia e nel mondo è stata introdotta la cartella clinica elettronica (CCE), una raccolta di dati clinici del paziente messa su supporto informatico integrato. Contiene tutti i dati medici e clinici, dagli esami di laboratorio effettuati alla storia clinica del paziente, dalle prescrizioni mediche alla spesa sanitaria. La Cartella Clinica Elettronica consente pertanto la raccolta e la gestione immediata di tutti i dati clinici del paziente, su supporto informatico integrato al servizio delle Aziende Ospedaliere che, attraverso la digitalizzazione della cartella clinica, permette la condivisione, l’aggiornamento e la visualizzazione delle informazioni cliniche e sanitarie del paziente, in modo semplice e immediato.
In Italia la Sanità Nazionale ha scelto di diventare informatizzata per accorciare le tempistiche della burocrazia, eliminare spese accessorie inutili e rendere il Servizio Sanitario Nazionale più efficiente per i cittadini. Nel percorso di digitalizzazione di base delle Aziende Sanitarie, la Cartella Clinica Elettronica – introdotta nel 2012 dall’emendamento sulle Semplificazioni - rappresenta l’ambito di investimento più significativo: 65 milioni di euro nel 2016, in leggero aumento rispetto a quanto rilevato sul 2015, pari a 64 milioni (Osservatorio nazionale digitale in Sanità, maggio 2017).
Le Direzioni Strategiche sono ormai consapevoli dell'importanza di offrire servizi digitali ai cittadini, su cui nel 2016 sono stati investiti 14 milioni di euro: l’80% delle strutture offre già – direttamente o tramite soluzioni regionali - il download dei referti via web, il 61% prenotazione delle prestazioni via internet. Dalla fotografia dei servizi digitali sanitari italiani, emerge uno scenario influenzato dalle infrastrutture applicative regionali e dalla proattività delle aziende sanitarie, pubbliche e private, nei diversi territori. Lombardia e Trentino, ad esempio, dispongono di servizi digitali a livello regionale che – facendo perno sul Fascicolo Sanitario Elettronico – permettono di offrire a cittadini e pazienti servizi digitali a valore aggiunto anche molto evoluti (ad esempio, la gestione delle cronicità anche a domicilio a Trento o la digitalizzazione completa della cartella clinica disponibile al cittadino in alcune realtà ospedaliere di Milano). Anche Regioni del sud, come la Puglia, stanno mettendo a sistema esperienze di sanità digitale e sta lavorando per ampliare la sua interazione con i sistemi delle singole aziende sanitarie.
Cittadini e medici corrono veloci e sono pronti a fruire di servizi digitali, anche mutuando esperienze e abitudini da altri settori. A partire dall’utilizzo di App per il monitoraggio dello stile di vita, come quelle per monitorare gli allenamenti e i passi, utilizzate dal 13% del campione. I cittadini fruiscono sempre più spesso di contenuti e servizi via web anche in ambito sanitario. Il servizio più utilizzato si conferma essere l’accesso alle informazioni relative alle strutture sanitarie (32% dei cittadini nel 2017 contro il 26% del 2016), seguito dalla prenotazione online di esami e di visite, utilizzata dal 22% dei cittadini, e dall’accesso ai propri documenti clinici via web (18%).
Il report pubblicato nel 2017 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e condotto su 47 paesi europei fotografa la situazione della sanità digitale (la cosiddetta e-health) in Europa. Se il messaggio generale del rapporto è che nella maggior parte degli stati membri la sanità elettronica è diventata uno strumento importante per fornire servizi e promuovere il miglioramento della salute pubblica, molte sono ancora le difficoltà da superare. Il fascicolo sanitario elettronico e i sistemi di cartella clinica elettronica sono adottati dal 59% dei paesi europei.
Negli USA, quasi due terzi degli ospedali ha adottato un sistema di cartella clinica elettronica. È stata un’adozione veloce e massima, basti pensare che nel 2013 il 59% degli ospedali negli Stati Uniti aveva adottato un sistema di cartella clinica elettronica con alcune funzionalità avanzate, con un incremento di 4 volte rispetto al 2010. Oggi, la percentuale di adozione ha raggiunto il 70%.
Ma la ricerca tecnologia non si ferma, e riguarda sempre più anche i dispositivi mobile. Basti pensare che Apple ha appena lanciato - per ora in fase di test solo negli Stati Uniti – una funzione che permetterà agli utenti di scaricare automaticamente sull’iPhone la propria cartella clinica con dati sanitari come i risultati delle analisi del sangue o i vaccini, per conservarli e per mostrarli facilmente a un dottore o ai familiari.