Il numero di "cose" che si affidano alla rete crescerà dai 6,4 miliardi di oggi a quasi 21 miliardi entro il 2020, sono gli oggetti connessi, che hanno quindi bisogno di networking, di connessioni di alto livello.
Stiamo assistendo alla connessione costante di sempre più dispositivi IoT, alle crescenti capacità del Machine Learning, a un flusso enorme di dati da analizzare e utilizzare, all'evoluzione del Cloud e, purtroppo, a una maggiore influenza dei crimini informatici di svariata natura.
La fabbrica diventa digitale e intelligente, il servizio acquisisce importanza, contribuendo ad aumentare la profittabilità e la salute delle imprese.
La prima necessità nel manifatturiero è quindi quella di dotarsi di un’infrastruttura di rete adeguata alla digitalizzazione. Il networking è abilitante al tema Industria 4.0.
Le reti in fabbrica c’erano già, ma negli anni passati si sono sviluppate per addizione, con protocolli spesso proprietari, in modo non sempre adatto alla digitalizzazione e alla condivisione del dato. Un aspetto molto importante, oggi, è certamente la convergenza delle reti. Si tratta di un presupposto fondamentale della digitalizzazione. Ci vuole interconnessione, le macchine devono poter comunicare in una logica Industry 4.0, ma dobbiamo tener presente anche l’interazione tra processi, persone, cose e dati, senza prescindere dalla cyber security.
Ovviamente in questo nuovo mondo dove i dati sono di fatto un asset fondamentale per l’azienda, la sicurezza diventa essenziale: ogni impresa che lavora con il digitale deve comprendere immediatamente l’importanza di adeguare la protezione della sua infrastruttura allo scenario sempre più complesso delle minacce.
Una volta presente l'infrastruttura di rete, abilitante e protetta, ogni impresa può lavorare su altri aspetti: dalla logistica alla sicurezza sul lavoro, dall’architettura di computing agli analytics. Di fatto ognuno può creare la sua ricetta.
La rete può abilitare, ad esempio, un sistema completo di videosorveglianza: le telecamere IP consentono di monitorare ambienti interni ed esterni senza passare cavi e senza complesse installazioni, integrando il supporto wi-fi per il controllo da remoto.
Oppure è possibile implementare un sistema di social wi-fi in azienda, trasformando la rete pubblica in uno strumento di marketing. La pagina di benvenuto (chiamata anche splash page) accoglierà tutti gli utenti in occasione della prima connessione al servizio wireless della struttura. Su di essa è possibile inserire testi, immagini e altri contenuti. Questa diventa così un canale di comunicazione multimediale tra visitatore e hotspot, ricco di funzionalità. Ad esempio, è possibile raccogliere nomi e indirizzi email dei clienti, prima di fornire loro l’accesso a Internet, utilizzandoli poi per l’invio delle newsletter, per collezionare “Mi Piace” sulle pagine social collegate o per fare upselling dei prodotti.
In questo modo ci si connette in modo permanente con i fornitori e con i clienti, ci si scambia dati sul consumo e lo stato di beni e servizi. Di fatto, ogni prodotto si trasforma in un servizio e nascono modelli di business nuovi.
Negli anni scorsi, l'arrivo di 10GbE ha reso Ethernet una scelta molto diffusa per le reti server e storage. Oggi cloud e reti di data center richiedono prestazioni sempre più elevate e velocità per gestire la domanda crescente di contenuti multimediali, eseguire il backup di miliardi di immagini, supportare le applicazioni di data mining relative ai big data e far fronte a una popolazione globale di utilizzatori di dispositivi mobili. Negli anni Ethernet è stata universalmente accettata come tecnologia per server connessi con device ad alte prestazione, apprezzata per la sua affidabilità, convenienza, semplicità e scalabilità. Oggi la maggior parte del traffico si realizza dall'inizio alla fine su Ethernet ma questa tendenza verso un networking strutturato ha come risultato un elevatissimo fabbisogno di Gigabit. In questo contesto, il passaggio a 40 GbE sarà una conseguenza naturale per l'interconnessione ad alta velocità tra switch, in linea con le esigenze dettate dall'evoluzione del cloud, dai cluster ad alte prestazioni e dalle reti dei data center. L'avvento delle tecnologie 40 GbE (e 100 GbE) ha sottolineato questo successo, disegnando una roadmap per gli anni a venire per le aziende, per i data center e per un crescente numero di applicazioni nelle rete, abilitando, finalmente l'Industria 4.0.