Nessuno di noi sa che cosa accadrà domani, tanto meno quello che succederà nei prossimi 12 mesi, ma di sicuro ci sono molte novità nelle tecnologie più innovative che avranno un grande impatto sul nostro modo di lavorare.
Le imprese si stanno trasformando, è un atto quella che molti hanno definito “quarta rivoluzione industriale”. L’intelligenza artificiale, così come il machine e deep learning rappresentano il top dei trend in corso, accanto ai big data, ovviamente.
L’ IT ha avuto un ruolo importantissimo nel corso di questa rivoluzione. I processi automatizzati così come la meccanizzazione hanno portato alla generazione di quantitativi enormi di dati. Nel momento in cui questi dati vengono messi a disposizione di un software di analisi, possono diventare informazioni di valore, contribuendo a migliorare i processi e accrescere la produttività. Trale tecnologie più innovative c’è certamente l’IoT che diventa il catalizzatore dell’esplosione dei dati, portando con sé vulnerabilità in termini di cyber security, ma creando – di pari passo – opportunità professionali nel settore delle nuove tecnologie digitali.
Chi studia la crescita strategica del business vede nell’IoT (Internet of Things) una risorsa dal potenziale elevatissimo per la digital transformation. Le grandi, ma anche le piccole imprese sono i soggetti più rilevanti in termini di adozione e utilizzo di oggetti connessi. I dati che scaturiscono dal’IoT sono cruciali negli ambiti delle vendite e della programmazione strategica delle attività.
Il fatto che il settore commerciale attribuisca un valore così significativo all’IoT è indicativo del modo in cui un’ampia tipologia di imprese, a partire dalle startup fino ad arrivare a quelle a larga scala, stiano cercando di lanciare dei modelli di business basati sui dati, al fine di aumentare i guadagni; ciò avviene attraverso progetti a lungo termine, incentrati sulla capitalizzazione della tecnologia, puntando sulle leve che si basano su modelli di business AI, intelligenza contestuale e dati potenziali.
In ambito industriale, l’abilità da parte di una società di imparare a gestire l’analisi dei Big Data è di importanza fondamentale per determinare il successo oppure il fallimento di un progetto basato sull’IoT, l’Internet of Things.
I Big Data possono aiutare a cambiare il modo in cui i processi di produzione vengono svolti. Le informazioni prodotte dai dati possono contribuire a ridurre i costi di produzione e di confezionamento. Inoltre, le aziende che implementano le analisi dei dati possono anche ridurre i costi di trasporto, quelli di imballaggio e anche di magazzino, che – a loro volta – possono tagliare i costi di inventario e contribuire a risparmi ingenti. Molte aziende manifatturiere ora utilizzano sensori computerizzati durante la produzione. Attraverso i software analitici appropriati, possono utilizzare i dati generatiper migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti, invece di scartare senza indagini ulteriori i prodotti di bassa qualità.
Uno dei vantaggi dell’avere un’infrastruttura di raccolta dati IT e infrastrutture di analisi è che si migliora il flusso di informazioni all’interno dell’organizzazione. I dati che raggiungono il management, gli addetti allo sviluppo, alla produzione, al controllo qualità, gli operatori delle macchine e altri aspetti dell’organizzazione, consentono una cooperazione efficace ed efficiente.
Un ambiente data-driven gode di feedback rapidi, che permettono a ogni membro della forza lavoro di implementare i cambiamenti in modo rapido ed efficace.
L'AI (Artificial Intelligence) sta facendo progressi straordinari, ed è certamente tra le tecnologie più innovative che si stanno affacciando sul mercato. La machine intelligence è fiorente come non mai e con il deep learning permette ai computer di formare associazioni al fine di prevedere risposte adeguate all’elaborazione di enormi volumi di dati.
Il risultato è che i robot sono pronti a prendere piede nelle linee di montaggio in cui esercitano le attività ripetitive nel mondo del lavoro. Innovazioni come i veicoli senza conducente e droni potrebbero invece falciare molti posti di lavoro nel settore del trasporto e delle consegne.
Ma anche ruoli amministrativi e di supporto negli uffici.
I robot ci ruberanno il lavoro? Questa eventualità sembra essere del tutto improbabile. In realtà, a lungo termine, probabilmente cambieranno le modalità di svolgere i propri compi. Se spariranno alcune figure professionali, ne verranno introdotte altre nuove. L’automazione sembra destinata a ridurre gli impieghi nelle mansioni di routine, mentre la richiesta cresce tra gli addetti ai lavori tecnologici a ogni livello di competenza.